NP Dese-Abano Montegrotto Basket 22-83
NP Dese: Marinello D. 2, Celleghin A. 3, Sartorato M. 7, Djekic D. 4, Bortolozzo F. 2, Dal Bianco M. 4, Danaila A. 1, Roccoberton A. 0, Pelloso F. 0, All.re Zorzetto M.
Abano Montegrotto: Fracasso M. 14, Mezzacasa S. 2, Pierini L. 3, Bernhard A. 7, Donolo F. 8, Bovvers M. 11, Alderigo M. 21, Faltinelli D. 17, All.re Anselmi A.
PARZIALI: 6-25, 3-20, 9-14, 4-24
ARBITRO: Geron R. di Piombino Dese
Una domenica da dimenticare….questa frase sentita in molte circostanze e magari pronunciata anche qualche volta nella vita, non potrebbe indicare meglio la nostra prestazione.
La seconda fase doveva essere una bella opportunità per dimostrare la pasta di cui siamo fatti, in quanto le squadre presenti nel girone sono più alla nostra altezza rispetto a quelle incontrate nella prima parte di campionato. Il primo appuntamento invece è stato traumatico.
Basta qualche giro veloce del cronometro che gli avversari sferrano già i primi pesanti e decisivi colpi che ci spediscono al tappeto, da cui non ci rialzeremo più fino alla fine della partita. Nel terzo periodo proviamo a dare un accenno di reazione, ma quando puntiamo le mani sul parquet da combattimento per rialzarci, ll quintetto aponese senza scrupoli sferra il colpo del KO.
Una partita molto al di sotto delle nostre capacità, mal giocata, contro un avversario che salvo per due buoni giocatori era molto alla nostra portata o di certo non di 60 punti di differenza.
L’aggravante di tutto ciò è stato il clima di tensione tra di noi sia in campo, sia in panchina.
Già poche azioni dopo la palla a due iniziano i diverbi tra i compagni, che invece di darsi una pacca sulla spalla ed incoraggiarsi (come dovrebbe succedere all’interno di una squadra) si insultano a vicenda e non si passano la palla. Come se non bastasse, alcuni si rivoltano addirittura contro l’allenatore favorendo ad aumentare la tensione.
In un clima così teso, la nostra squadra si è disunita ed ognuno di noi ha iniziato a fare di testa propria facendo sprofondare ancora di più la barca in cui ci trovavamo.
Sebbene qualche giocatore più lucido di altri abbia provato a ricompattare il gruppo e a trasmettere tranquillità, la partita è finita nel peggiore dei modi perché è veramente difficile tentare di salvare una barca che affonda quando gli altri fanno di tutto per buttarla giù.
Prima di pensare ai risultati dobbiamo imparare a essere squadra perché così non si va da nessuna parte.
Dimentichiamo tutto e ricominciamo